COSA STA SUCCEDENDO NEL MERCATO DEL VINO? MEGLIO ACQUISTARSI QUALCHE BUONA BOTTIGLIA?

E’ ANCORA UN BUON MOMENTO PER RISERVARSI QUALCHE BUONISSIMA BOTTIGLIA “RIFUGIO”, MEGLIO UNA PICCOLA SCORTA CHE DOVER SUBIRE AUMENTI INCONTROLLATI. ECCO QUALCHE CONSIGLIO, DA NON PERDERE!

CANTINE ALLE PRESE CON AUMENTO DEI COSTI, IRREPERIBILITÀ DI CARTA E VETRO E TRASPORTI LENTI. SI PARLA DI RIALZI FINO AL 30%. L’ANALISI DI UNIONE ITALIANA VINI CHE, IN VISTA DELLA LEGGE DI BILANCIO, CHIEDE MISURE DI ALLEVIAMENTO DEI COSTI FISSI

Il boom di rincari, secondo l’analisi di Unione Italiana Vini, influiscono nell’ordine del 30% sul prodotto finito.

I costi alle stelle riguardano tutto, dalle materie prime secche al prodotto, quindi dal vetro alle etichette, dai cartoni alle chiusure delle bottiglie, dai trasporti (con le tariffe per i container che sono lievitate del 400%) all’energia elettrica. Il tutto mentre sale anche il prezzo medio del vino (fino a +40%) a causa di una vendemmia caratterizzata dai bassi volumi e, quindi, da prezzi al listino più alti.

Le imprese saranno costrette entro breve a rivedere i listini precedentemente accordati con distributori e importatori.

Così Paolo Castelletti, segretario generale dell’Uiv: “L’aumento dei costi industriali sta ridimensionando la ripresa economica del settore, minando la redditività delle imprese nonostante le buone performance delle vendite. Per evitare che questa stangata economica si traduca un gap di competitività sui mercati è importante quindi che la politica e le istituzioni continuino a stimolare gli investimenti e la promozione.



Ma c’è di più: come rivelato in un’inchiesta del Corriere Vinicolo, le questioni legate a materie e trasporti sono problemi di vecchia data, destinati prima o poi ad esplodere, a cui il Covid ha solo dato l’accelerata finale. 

Il quadro dei rincari stilato da Il Corriere Vinicolo illustra un’impennata dei costi energetici che segna un +138% rispetto al 2020, una persistente crisi dei container sempre più rari che determina aumenti di costi e tempi di consegna, un aumento dei prezzi delle materie prime utilizzate dalla filiera viti enologica, con i manufatti in legno che registrano un +53%, seguiti da quelli in metallo con un +44%, carta +60% e vetro +20%. Nonostante la crescita dell’export che segna un +15,6% nel primo semestre, il settore mostra tutte le ferite provocate dal rincaro delle materie prime, vendemmia ridotta del 09% , dal rincaro dei prezzi di uva e sfuso. Il rischio è che tutto ciò possa frenare la ripresa e generare ripercussioni importanti sui consumatori finali.

Si capisce bene, quindi, come a pagare le conseguenze siano un po’ tutti i settori e i Paesi. Tant’è che la settimana scorsa Unione Italiana Vini ha lanciato l’allarme sullo Champagne, evidenziando che, proprio a causa di problemi a reperire capsule, tappi e vetro, quest’anno sono a rischio i brindisi con le bollicine francesi.

In questo contesto, si valuteranno i produttori che riusciranno a sostenere meglio i rincari, privilegiando prodotti che privilegiando la qualità si mantengano a condizioni controllate, senza farsi travolgere troppo, anche psicologicamente da questa situazione.

Occorrerà essere attenti e selettivi evitando lo spreco e prodotti con eccessi di rincaro ingiustificati, ma questo in tutti i settori.

Sabrina Baracchi

1955 Lorenzini Vini

Fonti : Gambero Rosso – Agro Notizie

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