1955 Lorenzini Vini

La storia di una grande passione di famiglia

Tre generazioni al fianco dei Professionisti. E al fianco dei produttori in Champagne come in Italia o nel resto dell’Europa. Esclusivamente diretti, visitati e seguiti personalmente dalla Titolare, Sabrina Baracchi.

A volte, l’innovazione si nasconde in una piccola osteria di provincia a gestione famigliare. La storia di 1955 Lorenzini Vini inizia nel 1946 dietro le porte dell’Osteria del Moro, un locale di squisita cucina tradizionale aperto a Reggiolo da Dino e Oriele, insieme alla figlia Marcellina. Oltre alla cucina, l’osteria era rinomata per l’ottimo vino in vendita.

La passione e l’intraprendenza di Dino per il settore lo portano nel 1955 a iniziare un’attività di distribuzione di vini. Un’idea innovativa per i tempi.

Il dopoguerra porta con sé nuove esigenze e nuovi bisogni, dettati dal ritrovato benessere: ecco che la vendita di vino in bottiglia conosce un momento di grande sviluppo. Nel 1966, Marcellina e il marito Tiziano continuano la gestione dell’attività nel segno dell’innovazione. Sono tra i primi, infatti, a effettuare la spillatura dai fusti di birra tedesca importata dalla Baviera.

Nel tempo, 1955 Lorenzini Vini ha intrecciato legami e collaborazioni con alcune fra le più interessanti cantine nazionali e francesi. Nel 1988 l’azienda si arricchisce della passione della figlia di Marcellina, Sabrina Baracchi, CEO, Psicologa, Dame Chevalier de l’Ordre des Coteaux du Champagne, Relatore A.I.S. Sommelier professionista, particolarmente appassionata di Champagne e bollicine. Le sue conoscenze svolgono un ruolo centrale come Wine Explorer e selezione dei prodotti, oltre alla divulgazione di una cultura del vino inclusiva, che emoziona e affascina. I collaboratori 1955 Lorenzini Vini, sono Sommelier e persone con lunga esperienza nel mondo della ristorazione, per il massimo dell’accuratezza nel servizio. Nel 2021 l’azienda svolge anche una funzione di “Brand Ambassador” per Vignerons della Champagne e Alsazia.

Abc del Vino

Il Piccolo Vademecum enologico di Sabrina Baracchi, Psicologa, Dame Chevalier de l’Ordre des Coteaux de Champagne, Sommelier Professionista Associazione Italiana Sommelier, Miglior Sommelier della Regione Emilia e relatore abilitato A.I.S. .

Lo spumante


Per “spumante” si intende un vino che a 20° C ha una sovrappressione superiore a 3.5 atm. Per gli spumanti provenienti da uve aromatiche o semi-aromatiche come il Prosecco, il Moscato o il Brachetto il limite si abbassa a 3 atm. Con il termine “aromatico” si intendono vini provenienti da uve a sapore aromatico o fruttato (Moscato, Prosecco, Malvasia, Gewürztraminer ecc.).

La dicitura DOC o VSQPRD indica uno spumante di qualità prodotto in una regione specifica e regolamentato da un disciplinare.

La dicitura DOCG (Denominazione di origine controllata e garantita) indica un DOC garantito con l’apposizione di fascette di stato numerate su ogni bottiglia.

Tenore zuccherino residuo in grammi per litro:

  • Extra brut: fino 6 g/l
  • Brut o Herb: fino a 15 g/l
  • Extra dry o Extra trochen: tra 12/20 g/l
  • Dry, secco o asciutto: tra 17/35 g/l
  • Abboccato o Demisec: tra 33/50 g/l
  • Dolce: oltre 50 g/l

Il Metodo Martinotti o Charmat


Spumante ottenuto con rifermentazione in grandi recipienti per la durata minima di un mese. Il Prosecco è un particolare vitigno autoctono che dà origine a un’uva aromatica dalle gradevoli sensazioni fruttate. Il vino viene prevalentemente proposto nella versione spumante, ovvero prodotto con il Metodo Charmat. Molto importante per il terroir quello prodotto sulle colline di Valdobbiadene e Conegliano.

Il Metodo Classico


Spumante ottenuto con una seconda fermentazione in bottiglia, che dona un’effervescenza dalle bollicine numerose e più fini rispetto al Metodo Charmat, e sentori al naso più evoluti e complessi. La seconda fermentazione (tirage) avviene in bottiglia, con una permanenza di anni sui lieviti prima che il vino venga immesso sul mercato. Al termine della maturazione, le bottiglie vengono poste in particolari supporti (pupitres) nei quali vengono giornalmente ruotate di 1/8 di giro e inclinate fino ad arrivare a una posizione quasi verticale in circa 40 giorni. Concluso il remuage, le bottiglie vengono sboccate, così da avere l’eliminazione del deposito (dégorgement).

Lo Champagne


Spumante prodotto esclusivamente nell’omonima zona in Francia con il Metodo Champenois o Classico.

Millesimato


Vino che proviene almeno per l’88% da uve vendemmiate nell’anno dichiarato in etichetta.

Cuvée


Accurata miscela di vini che costituiscono la base di partenza per la trasformazione in spumante. Oppure, unione di vini di annate diverse allo scopo di produrre un vino dallo stile aziendale costante.

Blanc de blanc


Vino ottenuto da sole uve a bacca bianca.

Sciroppo di dosaggio o Liqueur d’expédition


Miscela creata utilizzando sciroppi, liquori e altro seguendo lo stile della maison per caratterizzare il prodotto. Lo sciroppo di dosaggio viene aggiunto dopo il dégorgement, a completamento del Metodo Classico. Tale aggiunta dona allo spumante un gradevole residuo zuccherino.

Pas dosé o Dosage Zero, o Brut Naturel


Metodo Classico senza aggiunta di sciroppo di dosaggio o liqueur d’expedition.

Temperature di servizio


  • Spumanti Metodo Classico: 8°C
  • Vini Spumanti Metodo Martinetti o Charmat: 8°C
  • Vini bianchi o rosati secchi: 10°C
  • Vini bianchi o rosati con residuo zuccherino: 12°C
  • Vini rossi poco tannici e poco colorati: 14°C
  • Vini rossi mediamente tannici e colorati: 16°C
  • Vini rossi tannici intensamente colorati: 18°C

La cantina di casa


Meglio se interrata, la cantina per la conservazione dei vini deve essere asciutta, leggermente aerata e con una temperatura costante sui 12-15°C. L’illuminazione deve essere tenue e le bottiglie vanno tenute coricate. È preferibile evitare di mettere alimenti quali salumi o detersivi in questo ambiente, perché attraverso il sughero potrebbero trasmettere il loro odore al vino.

Come leggere l’etichetta dello Champagne


  • RM Récoltant-Manipulant: Il viticoltore elabora le sue uve e commercializza personalmente i vini. 
  • NM Négociant-Manipulant: Il viticoltore può comprare le uve e deve elaborare i vini nei propri locali. 
  • RC Récoltant-Coopérateur: Una cooperativa elabora il vino e il viticoltore può eseguire il dégorgement. 
  • ND Négociant-Distributeur: Il viticoltore compra i vini già imbottigliati e li etichetta nei propri locali. 
  • CM Coopérative de Manipulation: Ne esistono varie tipologie: alcune torchiano le uve, altre vinificano anche il mosto, altre imbottigliano e possono arrivare fino all’etichettatura con il marchio del viticoltore che conferisce le uve o con il proprio. Il risultato, sia questo mosto, vino o bottiglia pronta, viene in parte restituito ai viticoltori, in parte venduto e in parte gestito dalla cooperativa. 
  • MA Marque Auxiliaire: Chiunque può mettere il proprio marchio su un vino di origine RM, NM o CM. 
  • SR Société de Récoltants: Insieme di viticoltori che elaborano e commercializzano le proprie uve.

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